Il presidente del Veneto: “Vogliamo creare una banca del plasma analizzato e preparato per arrivare a settembre con la materia prima immagazzinata”. Lo studio è portato avanti con l’azienda ospedaliera di Padova e il San Matteo di Pavia
Il Veneto prosegue nel monitoraggio a tappeto del contagio e degli esiti delle guarigioni e vuole creare una banda del sangue per implementare anche le terapie con il plasma. Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha annunciato oggi: “Sui test sierologici la sperimentazione sta andando avanti, è partito uno studio multicentrico con l’azienda ospedaliera di Padova e il San Matteo di Pavia. Verrà inviata una lettera a tutti coloro che sono guariti dal Coronavirus per il prelievo del sangue”.
Nell’annunciare la nuova iniziativa Zaia ha fatto anche alcune precisazioni importanti sul perché il plasma non possa sempre rappresentare una cura al Covid-19: “Sul sangue che sarà prelevato dev’essere poi fatta un’analisi – ha precisato Zaia – della qualità della risposta anticorpale, perché sotto una certa soglia il sangue non serve. Si chiede a tutti la disponibilità per costituire questa banca del sangue, abbiamo già emoteche piene di sangue già raccolto, però vogliamo farlo a tappeto per essere pronti per le cure. Abbiamo uno dei tre laboratori nazionali abilitati per lavorare sangue: lavorano col virus vivo e riescono a processare 10 sacche al giorno, e aumenteremo i turni. Facciamo un magazzino, perché non vogliamo trovarci a settembre che tutto funziona e manca la materia prima”. ha concluso il presidente.