Covid-19 – Situazione in Italia

La situazione in Italia: 2 maggio 2020, ore 18.00

ATTUALMENTE POSITIVI 100704 DECEDUTI 28710 GUARITI 79914

Dati 2 maggio, ore 18

Sono 209.328 i casi totali dall’inizio della pandemia:

  • 100.704 persone attualmente positive
  • 28.710 deceduti
  • 79.914 guariti.

Variazioni rispetto al precedente bollettino:

  • +1.900 nuovi casi positivi
  • + 474 deceduti
  • + 1.665 guariti

Tra i 100.704 attualmente positivi (-239):

  • 81.808 si trovano in isolamento domiciliare (+12)
  • 17.357 ricoverati con sintomi (– 212)
  • 1.539  in terapia intensiva(– 39)

Sono 2.108.837 (+55.412) i tamponi effettuati.

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Avviso: a partire dal 28 febbraio il numero dei deceduti sarà confermato dall’Istituto superiore di sanità dopo aver stabilito la causa di morte per Coronavirus.

Caratteristiche dei pazienti deceduti COVID-19 positivi

L’Istituto Superiore di Sanità pubblica due volte a settimana un’analisi sui dati epidemiologici dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 in Italia.

Ecco le caratteristiche relative al report del 29 aprile 2020:

Età media

  • 79 anni

Età mediana

  • 81 anni (più alta di oltre 15 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione e la cui età media è di 62 anni)

Sesso

  • uomini 62%
  • donne 38%

Patologie pregresse al momento del ricovero

  • Pazienti con 0 patologie pre-esistenti 3,8%
  • Pazienti con 1 patologia pre-esistente 14,5%
  • Pazienti con 2 patologie pre-esistenti 21,4%
  • Pazienti con 3 o più patologie pre-esistenti 60,3%

Aree geografiche con la percentuale maggiore di deceduti

  • Lombardia con 53,8%
  • Emilia Romagna con il 13,6%
  • Piemonte con il 8,2%.
  • Veneto con il 5,7%

Sintomi più comunemente osservati prima del ricovero nelle persone decedute

  • febbre 76%
  • dispnea 73%
  • tosse 39%
  • diarrea 6%
  • emottisi 1%

Consulta i Report sulla pagina del sito Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità.

I primi casi in Italia

I primi due casi di Coronavirus in Italia, una coppia di turisti cinesi, sono stati confermati il 30 gennaio dall’Istituto Spallanzani, dove sono stati ricoverati in isolamento dal 29 gennaio. Il 26 febbraio sono stati dichiarati guariti.
Il primo caso di trasmissione secondaria si è verificato a Codogno, Comune della Lombardia in provincia di Lodi, il 18 febbraio 2020.

Sorveglianza e controlli

Nel nostro Paese è attiva una rete di sorveglianza sul nuovo coronavirus e sono stati attivati controlli e screening sotto il coordinamento della task force ministeriale.

L’Italia ha bloccato il 30 gennaio con un’Ordinanza del ministro della Salute tutti i voli da e per la Cina per 90 giorni, oltre a quelli provenienti da Wuhan, già sospesi dalle autorità cinesi.

Il Governo italiano ha dichiarato il 31 gennaio lo Stato di emergenza, stanziato i primi fondi e nominato Commissario straordinario per l’emergenza il Capo della protezione civile Angelo Borrelli.

Con il decreto del Capo del Dipartimento della protezione civile del 5 febbraio 2020 è stato istituito un Comitato tecnico-scientifico per fronteggiare emergenza, poi ampliato con ordinanza del 18 aprile.

Come previsto dal Decreto legge 18 del 2020, il Presidente del Consiglio dei Ministri con decreto del 18 marzo 2020 ha nominato Domenico Arcuri Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19.

Misure di contenimento

Il Consiglio dei ministri ha varato un decreto legge  il 23 febbraio 2020 con misure per il divieto di accesso e allontanamento nei comuni dove sono presenti focolai e la sospensione di manifestazioni ed eventi.

Successivamente sono stati emanati i seguenti decreti attuativi: il Dpcm 25 febbraio 2020, il Dpcm 1° marzo 2020, il Dpcm 4 marzo 2020, il Dpcm 8 marzo 2020, il Dpcm 9 marzo 2020 #Iorestoacasa, il Dpcm 11 marzo 2020 che chiude le attività commerciali non di prima necessità.

Tra le misure adottate anche l’ordinanza 22 marzo 2020, firmata congiuntamente dal Ministro della Salute e dal Ministro dell’Interno, che vieta a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati un comune diverso da quello in cui si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.

Il Governo ha poi emanato con il Dpcm 22 marzo 2020 nuove ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull’intero territorio nazionale. Il provvedimento prevede la chiusura delle attività produttive non essenziali o strategiche. Restano aperti alimentari, farmacie, negozi di generi di prima necessità e i servizi essenziali. Le stesse disposizioni si applicano, cumulativamente al Dpcm 11 marzo 2020 nonché a quelle previste dall’ordinanza del Ministro della salute del 20 marzo 2020 i cui termini di efficacia, già fissati al 25 marzo 2020, sono entrambi prorogati al 3 aprile 2020.

Con il DPCM 1 aprile 2020, tutte le misure per contrastare il diffondersi del contagio da coronavirus sono state prorogate fino al 13 aprile 2020. Il decreto entrato in vigore il 4 aprile e sospende anche le sedute di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, all’interno degli impianti sportivi di ogni tipo.

In seguito con il DPCM 10 aprile 2020 tutte le misure sono state prorogate fino al 3 maggio.Il Dpcm permette la riapertura dal 14 aprile dei negozi per neonati e bambini, librerie e cartolibrerie.

Infine con il DPCM 26 aprile 2020 sono specificate le misure per il contenimento dell’emergenza Covid-19 della cosiddetta “fase due” .
Le disposizioni del decreto si applicano a partire dal 4 maggio 2020 in sostituzione di quelle del DPCM 10 aprile 2020 e sono efficaci fino al 17 maggio 2020, a eccezione di quanto previsto per attività di imprese, che si applicano dal 27 aprile 2020 cumulativamente.

Fonte: salute.gov.it