Sono state trasmesse ieri sera a Governo, Parlamento, Task force Colao, ANAC e Istituto Superiore per la sanità, l’allegato documento di OICE Academy dal titolo “Proposte OICE per la “Fase 2″ e la gestione della sicurezza nel cantieri”.
Le proposte sono il frutto del lavoro di project manager, direttori lavori e coordinatori della sicurezza di società associate, attualmente impegnati in importanti cantieri del nostro Paese.
Dal documento emergono fra le altre cose: la necessità di linee guida cogenti che vadano oltre, dettagliandone i contenuti come abbiamo provato a fare nel nostro documento, i protocolli siglati a marzo; l’esigenza di organizzare e rendere disponibili presìdi sanitari capillari su tutto il territorio nazionale, la necessità di creare una filiera produttiva nazionale di DPI per garantire in ogni cantiere DPI e termoscan, evitando blocchi delle attività appena riavviate per loro mancanza.
Una delle più rilevanti richieste riguarda anche il tema dei maggiori costi sostenuti da tutti gli attori coinvolti nel processo costruttivo (CSE, DL, Appaltatore e Committenza) per l’adeguamento delle prescrizioni di sicurezza derivanti dall’emergenza Covid-19 e per gli impatti di tali misure, vera e propria “forza maggiore” imprevedibile. Nel documento si propone che non siano considerate varianti e devono essere ristorati con apposito fondo.
Nell’ambito della proposta si è anche chiesto di individuare un meccanismo di calcolo dei costi addizionali per i compensi professionali aggiuntivi del CSE.
Del documento ha già dato conto stamane Edilizia e Territorio /Il Sole 24 ore con l’allegato servizio in apertura del numero di oggi. (A.M.)
Fonte: Oice