Corsie, sale d’attesa, sale di degenza, cucine ed altre aree ospedaliere, anche se pulite e disinfettate ogni giorno possono essere un importante veicolo per le infezioni batteriche.
Tutti questi locali possono però essere bonificati irradiandoli utilizzando speciali lampade UV-C germicide, seguendo però scrupolosamente i metodi previsti per la disinfezione dell’aria. La lampada germicida è un tipo particolare di lampada che produce una luce ultravioletta UV-C (Ultraviolet Germicidal Irradiation) che, ad una lunghezza d’onda corta, è in grado di modificare il DNA o l’RNA dei microrganismi creando dei dimeri di timina e inducendo la morte cellulare.
La luce ultravioletta è una radiazione elettromagnetica con lunghezze d’onda più corte della luce visibile. L’UV può essere diviso in varie categorie e la categoria corta (UV-C) è considerata appunto “UV germicida”. A determinate lunghezze d’onda l’UV è dannoso per batteri, virus e altri microrganismi. Ad una lunghezza d’onda di 2,537 Angstrom (254 nm) l’UV distrugge i legami molecolari del DNA dei microorganismi, producendo dimeri di timina nel loro DNA e distruggendoli, rendendoli inoffensivi o impedendone la crescita e la riproduzione.
L’efficacia dell’azione germicida dipende da molti fattori, come ad esempio:
la quantità di tempo di esposizione;
le variazioni di potenza della sorgente UV che influisce sulla lunghezza d’onda elettromagnetica;
la presenza di particelle che possono proteggere i microorganismi dall’UV;
la capacità dei microorganismi di resistere alla radiazione durante l’esposizione.
ll grado di inattivazione per mezzo della radiazione ultravioletta è direttamente proporzionale alla dose di UV applicata all’acqua. Il dosaggio, un prodotto tra l’intensità della luce UV e il tempo di esposizione, è misurato in microwatt per secondo a centimetro quadrato: µW·s/cm2. Dosaggi da 2 a 8 µW·s/cm2 uccidono il 90% dei batteri mentre, se parliamo di parassiti, è sufficiente un dosaggio minore.
In alcune aree ospedaliere quali maternità, sale d’isolamento, sale operatorie e là dove sono richieste speciali condizioni sanitarie, le lampade UV-C sono coadiuvate da un’aumentata circolazione dell’aria o dell’acqua per aumentarne l’efficacia e per far sì che l’irradiazione sia raddoppiata.
Come in ogni pratica, ci sono delle avvertenze a cui bisogna fare attenzione, perchè la luce UV con lunghezza d’onda corta è pericolosa per l’uomo. Oltre a causare scottature e, col tempo, il cancro della pelle, questa luce può produrre infiammazioni della cornea estremamente dolorose, che possono portare alla temporanea o permanente diminuzione della vista.
Per questa ragione la luce prodotta da una lampada germicida deve essere attentamente schermata contro la visione diretta, la riflessione e la dispersione, che potrebbero entrare nel campo visivo degli operatori.
Fonti: adpitaly