La sottosegretaria alla salute: “Ogni squadra, compresi allenatore e staff, verrebbe trattata come una grande famiglia che si mette da sola in una specie di clausura. Questo è il modello italiano che garantisce la salute di tutti i componenti: ciascuno entra sano e deve restare sano”
ROMA – Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, ha parlato a Radio Punto Nuovo della possibile ripresa del campionato: “Non ho partecipato agli incontri col CTS, ma so che sono sempre stati molto densi di informazioni e ci hanno permesso di capire di più. Questi confronti daranno la possibilità di fare passi avanti: andiamo verso una soluzione ed è quella che vogliono i tifosi. Il via libera ancora non c’è, ma la direzione è quella giusta. Per ora si parla solo dell’allenamento individuale, oggi ne discuteranno di nuovo: la soluzione è stata ideata come una sorta di clausura della squadra. Quello che succederà con questa riapertura lo dobbiamo tenere in conto, sappiamo che ci vogliono circa due settimane per conoscerne gli effetti”.
“Epidemia sotto controllo? Se sarà così, ci saranno più aperture anche per il calcio – continua Zampa – La FIGC chiede di anticipare, a questo punto ogni squadra, compresi allenatore e staff, verrebbe trattata come una grande famiglia che si mette da sola in una specie di clausura. Si apriranno le porte del centro sportivo, si entra tutti negativi, fanno gli allenamenti di squadra e dopo 15 giorni i dati epidemiologici ci diranno se si potrà fare un ulteriore passo. Così si può immaginare di tornare a giocare. Questo è il modello italiano che garantisce la salute di tutti i componenti: entrano sani e devono restare sani”. L’Italia non prenderà a esempio la Germania: “In Bundesliga erano 4 positivi e oggi siamo a 10: scegliere un modello che porta il contagio di tutti non è così lungimirante. Non solo ci si ferma, ma ci si ferma facendo un grande danno alla salute degli atleti”. La sottosegretaria prosegue: “Avendo già trovato una soluzione, il confronto continuerà, con il calcio, il turismo, la scuola. Mi hanno riferito che oggi proseguiranno e confido nel fatto che verrà trovata una soluzione”.
Quando le chiedono se il Ministro della Salute Speranza sia contro la riapertura del campionato di calcio, Zampa nega con veemenza: “Assolutamente no. Stamattina abbiamo parlato di questo, lui è consapevole che il Ministero dovrà prendere con energia una decisione, che sarà supportata dal CTS. Ripartire sì, ma in sicurezza, è un atto d’attenzione molto importante. Il Ministro Speranza lascerà al CTS e le Federazioni competenti le valutazioni. Sono ottimista sulla ripresa dopo aver parlato con il capo del CTS, ma c’è bisogno di una solida base scientifica. Non vorremmo mai che una persona a noi cara venisse costretta a fare qualcosa di rischioso. Tenere fermo un pezzo di vita di tanti cittadini non è solo un danno economico, ma anche sociale. Scriveremo tutti insieme il finale di questa partita, che non è di calcio, ma di salute. Una cosa l’abbiamo dimostrata: il lockdown faceva bene, siamo giunti a una riapertura moderata in tempi rapidi”.
Fonte: corriedellosport